Il Chiostro
Siamo nella zona cittadina di Sant’Ambrogio - San Vittore, nel centro storico della città dove le mura dei palazzi, delle basiliche, delle università racchiudono corti verdi e silenziose, fil rouge di tanta architettura milanese e fonte di ispirazione da adattare al contemporaneo.
Così, dietro le mura di un vecchio centro di accoglienza e formazione – datato 1884 –distrutto in seguito dai bombardamenti del 1943 e ridotto in stato di abbandono e degrado, DFA Partners ha progettato un "chiostro" residenziale 4.0, tecnologico e sostenibile, con lo svuotamento di un intero isolato, ma con il mantenimento di alcuni elementi strutturali del perimetro esterno dando vita, così, ad un dialogo tra antica architettura e nuove geometrie.
Tra questi, spiccano il fronte di via degli Olivetani e di via Bosso, caratterizzato dall’originale fisionomia in stile eclettico di fine ‘800 e le facciate di interesse storico tutelate da un vincolo della Soprintendenza.
Il progetto si caratterizza per la realizzazione di volumi crescenti man mano che ci si allontana dalle mura del carcere situato in prossimità, in rispetto ad un vincolo del 1870, e si sviluppa attorno ad un polmone verde interno di 1280 mq sul quale affacciano cinque ville disposte linearmente e 27 appartamenti di diverse metrature.
Il green è, infatti, l’elemento predominante nel complesso residenziale che, oltre alla corte, si declina in “tetti verdi” e si diffonde in patii e terrazze private in un crescendo di spazi naturali che si integrano nell’edificio.
Il Chiostro, oltre ad essere un chiaro esempio di forestazione urbana in grado di abbattere le emissioni di CO2 ed agire come filtro verso l’esterno, è dotato delle più avanzate tecnologie che ne implementano la sostenibilità grazie all’impiego di energie rinnovabili, dalla produzione di acqua calda e il raffrescamento grazie all’energia geotermica prodotta da un impianto condominiale alimentato con acqua di falda, alle celle fotovoltaiche integrate in diversi punti del complesso.
Il complesso residenziale non solo reinterpreta il genius loci milanese ma è un esempio di architettura di ultima generazione.